Onorevoli Colleghi! - Nel lontano agosto 1860 nacque a Padula, in provincia di Salerno, Joe Petrosino e lì visse fino all'età di 13 anni. Nel 1873, insieme al padre Prospero (sarto) e a tutta la famiglia, partì per l'America in un'epoca in cui questa scelta di vita rappresentava l'unica strada per non soccombere.
      Da quel giorno, da uno dei tanti casi di emigrazione nacque e si concretizzò il destino e l'opera del poliziotto divenuto, poi, il più famoso d'America. Infatti, ancora oggi, sono innumerevoli, negli Stati Uniti, le cerimonie che annualmente si celebrano in suo onore per tramandarne la memoria, il modello e il messaggio.
      Arruolatosi, nel 1883, nella polizia locale di New York, vennero subito alla luce l'impareggiabile talento e le non comuni qualità investigative che contraddistinsero la sua opera tra le forze dell'ordine. Fu antesignano di uno stile e di un metodo, a cui si sono affidati anche altri importanti suoi colleghi nel corso della loro carriera, basato sulle prime tecniche di travestimento, grazie alle quali svolse proficue attività investigative assicurando, così, alla giustizia componenti di spicco della mafia (cosiddetta «mano nera»).
      Sulla scorta di questi primi significativi e concreti successi, all'età di trent'anni venne promosso detective passando al servizio investigativo. Nel 1895 Theodore Roosevelt, assessore alla polizia di New York, futuro Presidente degli Stati Uniti, lo nominò sergente. Nel 1905 divenne tenente e comandante dell'Italian Legion (gruppo di agenti italiani).
      Petrosino riteneva che il gruppo di agenti italiani fosse indispensabile per combattere in modo efficace la «mano nera». Da quel momento dichiarò guerra alla mafia; ricorrendo ancora una volta alla tecnica dei travestimenti, nel frattempo

 

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affinata, si inserì rapidamente nel complesso mondo della mafia americana traendone importanti indicazioni strategiche che gli consentirono di intuire prima e riscontrare poi che la mafia di New York affondava le sue profonde radici in Sicilia.
      Allo scopo di contrastare meglio il fenomeno mafioso che aveva radici oltre oceano, decise di intraprendere un viaggio di lavoro in Italia diretto, appunto, in Sicilia. All'epoca dei fatti era tale la sua fama che fu ricevuto dal Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore Giolitti, il quale gli riconobbe l'indiscusso impegno nella lotta alla mafia. In quell'occasione trascorse, dopo tanto tempo, un breve periodo a Padula, nella casa natale ove oggi è allestito un museo in suo onore. Il destino volle che, arrivato in Sicilia, luogo di verità illecite e nascoste, una volta vicino all'obiettivo, fu ucciso la sera del 12 marzo 1909 nella piazza Marina di Palermo, da alcuni colpi di rivoltella.
      A questo proposito, onorevoli colleghi, la presente proposta di legge intende trasmettere un messaggio sempre vivo per la lotta alla mafia ma, nel contempo, significare alla stessa che essa può certo porre fine alla vita di un uomo e di più uomini, ma non può e non potrà mai cancellare l'esempio, l'opera e il messaggio di giustizia che noi in questa sede abbiamo il dovere di mantenere vivo.
      Si è costituita in Padula, da alcuni anni, in sintonia con l'ente locale, l'Associazione internazionale Joe Petrosino, che promuove attività di informazione e di educazione finalizzate alla lotta alla mafia. La stessa associazione assicura la custodia della casa natale, trasformata in casa-museo, nel centro storico, a pochi passi dalla Certosa di San Lorenzo, oggi patrimonio dell'UNESCO.
      Al fine di promuovere e garantire la sopravvivenza dei princìpi di lotta alla mafia, l'Associazione Joe Petrosino ha istituito il premio internazionale «Joe Petrosino» che ogni anno viene assegnato al personaggio, poliziotto, magistrato, che più si è distinto nella lotta alla malavita.
      Negli ultimi anni sono stati assegnati i riconoscimenti alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e del vice questore Ninni Cassarà, vittime della mafia.
      Onorevoli colleghi, a tale fine e per quanto innanzi detto, chiedo il vostro assenso per assegnare, per il triennio 2008-2010, un contributo da riconoscere all'Associazione internazionale Joe Petrosino di Padula, pari a 60.000 euro annui.
      Si confida, pertanto, in un sollecito iter parlamentare e in una larga condivisione della presente proposta di legge.
 

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